Siamo per lo stesso motivo per cui esiste il linguaggio dei segni. I creativi percepiscono i bisogni delle persone grazie alla loro imparagonabile sensibilità e se ne appropinquano per cibare il proprio intelletto, si mettono al vostro servizio per non dover rimanere a vita iscritti all’albo dei coltivatori di forse.
Giovedì Pizza era una necessità del mondo dei giorni nostri a cui molti finti funamboli hanno, con estrema improntitudine, voltato le spalle. Voi che state leggendo, invece, vi siete asciugati gli occhi dall’offuscante lacrima della floridezza, avete deciso di guardare in faccia la realtà e per questo non possiamo che esservene ingrati, ci avete accollato l’opprimente obbligo di ricambiare, a noi non resta che adempiere con invidiabile devozione a questo onere.
Abbiamo percepito che il ritmo di 50 colpi di mandibola per minuto che vi ha accompagnato in ogni vostra degustazione andava cambiato e Giovedì Pizza serve a questo.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro.
Alda Merini, Fiore di poesia, 1998